(Bosa B&B Pessighette Dimora di Campagna)

La casa di famiglia

Il b&b Pessighette Dimora di Campagna nasce dalla ristrutturazione, terminata  nel 2010, di un’abitazione familiare di campagna.

Non sappiamo a che età risalga il nucleo più antico, ma i muri di 80 cm ci parlano di epoche passate, centinaia di anni, forse. Luigi Bachisio Cao, il nonno di Aldo, la acquistò negli anni ‘30 da un amico in difficoltà economiche, provvedendo ad ampliarla e donandole così la forma attuale. Una curiosità: l’acquisto di Pessighette fu pagato con i soldi ricavati dalla vendita dei maiali allevati dal nonno di Aldo.

Pessighette era la casa per le vacanze della famiglia Cao. Era infatti consuetudine avere la casa principale a Bosa e poi una casa in campagna, con annesso terreno coltivato. Nonostante la vicinanza con Bosa, in passato la famiglia si trasferiva a Pessighette per l’estate. Durante la seconda guerra mondiale, la famiglia visse lì anche in inverno, in quanto la campagna era ritenuta più sicura della città.

La ristrutturazione

Data la sua “anzianità” e la forma caratteristica, tipica della zona, la casa è considerata un “edificio storico”. Il progetto di ristrutturazione ha quindi tenuto conto della necessità di preservare la forma esterna originaria. All’interno, la casa, anticamente, era distribuita tutta su un piano, con le camere alte 4 m e una soffitta abitabile ricavata nella parte centrale. Nella ristrutturazione, l’edificio è stato letteralmente ricostruito dalle finestre del piano terra in su. Il solaio al piano terra è stato abbassato ai classici 2,70 m ed è stato così possibile realizzare il primo piano con le camere per gli ospiti, che sono quindi un “sottotetto”, con dei terrazzini ricavati da aperture del tetto.

La ristrutturazione ci ha inoltre dato la possibilità di scegliere delle modalità “eco-friendly”: il riscaldamento avviene principalmente attraverso un termo-camino alimentato a legna, l’acqua calda e l'energia elettrica sono prodotte attraverso pannelli solari e un impianto fotovoltaico.

Il terreno e il nome “Pessighette”

Il nonno di Aldo, con la casa, acquistò anche il terreno circostante, 4 ettari distribuiti tra olivi secolari di oliva bosana e la vigna di Malvasia di Bosa. Sembra che proprio da qui nasca il nome “Pessighette”:  nella vigna erano presenti piccoli alberi di pesche (“pessighe” significa “pesca” nel dialetto sardo locale e “pessighette” ne è il diminutivo).

La nonna, Mercedes Cau Sechi, è stata un’importante produttrice di Malvasia di Bosa negli anni ’60, e l’etichetta realizzata dal rinomato pittore sardo Melchiorre Melis è forse la più famosa etichetta di Malvasia.

L’uliveto continua a produrre un ottimo olio extravergine, mentre la vigna di Malvasia ha lasciato il posto a vitigni di uva rossa: Cannonau, Carignano, Sangiovese e Cagnulari.